La Groovy, la Gróóvyna e la GroovyMamma
sono parcheggiate in macchina.
La Gróóvyna indica un bisognino d'uccellino
che giace secco sul parabrezza della Atos.
"Nonna, cos'è quella macchia?"
Mia mamma potrebbe semplicemente rispondere
con la verità nuda e cruda
invece, come suo solito,
decide di romanzare l'accaduto
infiocchettandolo di improbabili dettagli.
"E' stato Pippo!
Pippo è un uccellino che svolazza vicino alla tua scuola
e ti ha voluto fare un regalino:
un po' di cacca sul parabrezza."
Mentre ascolta le avventure del volatile
la Gróóvyna gioca con i mille pulsanti del cruscotto,
attivando tra le altre cose anche il tergicristallo.
La GroovyMamma coglie l'occasione al volo,
aziona una leva
ed uno schizzo di acqua
spazza via in pochi secondi il ricordino di 'Pippo'.
Gli occhi della Gróóvyna si riempiono di lacrime:
"NOOOO! Era un regalo di Pippo!
Non lo pulire tutto, nooooooo!"
La GroovyMamma è mortificata,
ha fatto soffrire la nipotina
e decide, a modo suo, di rimediare!
"Alice, ora tu vai a ginnastica
e quando torneremo a prenderti
troverai un'altra cacchina
che Pippo farà sul parabrezza proprio per te!"
Io e la Gróóvyna scendiamo dalla macchina
e nel tragitto verso la palestra
mi chiedo come mia madre possa promettere qualcosa di simile!
Come riuscirà a convincere un pennuto
a defecare sulla nostra macchina?
Dopo qualche minuto sono di ritorno.
Salgo in macchina
e partiamo alla volta del supermercato.
- Elisa, rimango in macchina,
comprami il latte e una nutella,
la confezione più piccola!
- Mamma, ma quale nutella e nutella!!
Fino a pochi minuti fa avevi mal di stomaco
e ora vuoi mangiare la nutella?
- No, non la voglio mangiare!
ne spalmerò un po' sul parabrezza,
sarà il regalino di Pippo.
Non ci provo neanche a farla desistere.
Torno dopo qualche minuto con una di quelle confezioni 3 in uno:
nutella, grissini e tè.
Ritorniamo verso la palestra;
e troviamo parcheggio proprio lì davanti.
è ancora presto per andare a prendere la Gróóvyna:
mi scolo il tè,
poi passo a mamma la confezione.
Lei, in tutta tranquillità, immerge un grissino nella nutella
e come fosse un pennello intinto nella tempera
imbratta il parabrezza.
Alle 18 la lezione di ginnastica finisce.
Entro in palestra per raccattare la Gróóvyna
la vesto per bene
e usciamo fuori.
Non riesco a starle dietro,
corre veloce alla macchina
e ancor prima di salutare mamma,
ancor prima di qualsiasi altra azione,
lancia uno sguardo al parabrezza,
scorge il nuovo bisognino di Pippo
e lo sguardo le si riempie di felicità!
In quel momento decido che avrei dovuto scrivere a riguardo.
Non dovrà mai dimenticare quanto sia matta nonna Marilena.
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Che tenera la nonna!
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