Amore et SimiliaIl Mio QuartiereImmaginiGroovyFiorigroovinstagramCasa Groovy CasaCasaFacileIKEATIGERCrochetGróóviolaGróóvyna
AmarcordPink WorldModaGroovy ChefVerdeRosaMio FratelloFamigliaGroovy ConvivenzaIstruzioneMusicaSerateSaggezza di Groovy
TV e Cartoni AnimatiRicorrenzeFacebookLe Interviste di GroovyMorganRassegna StampaStorie di una G.O.C.CeTestGrooVarieGroovy foto su FlickrPuffiHOME
Clicca sui Groovy Tasti per navigare tra le categorie!

sabato 23 ottobre 2004

Non sto bene... un po di influenza
Per passare il tempo ho ripreso in mano un quadernino che non apro da tempo!
Ci scrivevo di tutto ai tempi del liceo e i primi 2 anni dell?università


Ho riletto quanto scrissi il 28 febbraio 1997


ascoltando un florilegio di musica classica da me inciso
è allucinante.
Trasuda melassa
ma a mia discolpa aggiungo che ero una


ragazzina di 19anni
allepoca ancora una
romantica sognatrice


Sento il bisogno di trascriverlo qui




Sto ascoltando il secondo notturno di chopin, è fantastico.
Vedo quelle enormi, un po? ingombranti, ma altrettanto fantastiche gonne di taffettà, pizzi fiocchi che ondeggiano, girano, si alzano, scoprendo quegli esili piedi in quelle strette scarpine bianche di gro: quanto fanno male i piedi costretti in quel minuscolo spazio, ma il sorriso della dama, che con malizia guarda il suo cavaliere, non fa trapelare nulla riguardo tale costrizione.
La musica è finita; con un inchino la dama si congeda dal cavaliere e vezzosamente apre il ventaglio ricamato che fino ad ora aveva lasciato chiuso legato al polso.


Pensa ancora a quel ballo, le batte ancora il cuore, ma è già pronta a conquistare un altro uomo: lancia occhiate feline in giro per tutta la sala. Tutti gli uomini sono attratti solo da lei che cela con il ventaglio il suo incarnato, pallido come quel quarto di luna calante che si intravede dalle vetrate un po? appannate.


E? come se fosse l?unica nella sala, come se un grande occhio di bue mettesse in risalto solo lei. Tutte le altre sono nullità a confronto.
Lei è ignara riguardo tutto ciò, ma un po? alla volta capisce che tutti gli occhi sono puntati solo su di lei.
Risplende di luce dalla testa ai piedi:
i capelli biondi come l?oro che le cadono in un turbinio di boccoli sulle spalle esili come il resto del corpo sapientemente avvolto in un abito color ICEBERG impreziosito da un diadema di brillanti e da una collana di zaffiri e brillanti.
Tutti tranne lei sanno che quegli ornamenti sono del tutto superflui: i suoi occhi azzurro mare e la sua bocca rosa fragola risplendono sulla faccia di lei più di qualsiasi altra gemma sulla faccia della terra.
Mai persona fu tanto amata e odiata al tempo stesso.


Odiata da tutte le altre dame che avevano impiegato giorni e giorni per decidere il modello dell? abito, il colore della stoffa, i gioielli, l?acconciatura e l?avevano fatto con eleganza e sapienza, ma nulla poteva competere con la freschezza di lei.
I colori , le stoffe, le acconciature, i gioielli più alla moda, fatti giungere dai paesi più lontani, risultavano grigi sbiaditi se paragonati a lei, alla sua immagine regale, sobria, perfetta.


Lei è la più bella e la sua bellezza sarà eterna.
Di questo sono coscienti tutti gli uomini della sala che si sono profondamente invaghiti di lei, del suo portamento, del suo profumo: un?essenza naturale e fresca non ricercata come quelle orientali delle altre dame.
Nessuno degli uomini che presero parte a quel ballo si sarebbe dimenticato di quella fragranza inebriante che si spandeva nell?aria ad ogni sua piroetta.
E come danzava! Una libellula sarebbe sembrata goffa a confronto ..
Si muoveva agile e candida come i fiocchi di neve che si vedevano cadere fuori.
Di lei si conosce solo la sua bellezza.


Le note di Schumann, del Traumerei volano nell?aria e la melodia triste raggiunge il cuore di lei che, troppo debole, cede:
soavemente prima la gonna, poi il suo busto e infine la testa si accasciano.
La musica sviene con lei.
Anche un comune malore è uno spettacolo maestoso.
La sala si fa tutta intorno a lei.
Dopo poco rinsavisce, è ancora più bella, non ricorda più nulla, ma ad un tratto, come un fulmine a ciel sereno, ode di nuovo quel ronzio, quella musica bella e malinconica. I suoi occhi si fanno lucidi, ma nessuno capisce cosa stia succedendo.
Porge la mano ad uno degli uomini che la circondano e gli chiede di sorreggerla
?mai mano fu più felice-
Lentamente percorre, sorretta dal cavaliere, tutta la sala e ancor più adagio discende lo scalone.
Un servitore la ricopre con la stola candida d?ermellino e le porge il manicotto.


La carrozza bianca e oro è gia pronta. Anche i quattro cavalli bianchi sono pronti a galoppare chilometri e chilometri per lei.


Sale i tre gradini, lo sportello si chiude e in poco tempo gli uomini nella sala non riescono più a distinguere la carrozzo dalla neve: è un tutt?uno che splende sotto il quarto di luna calante.
Di lei nessuno seppe più nulla.
Erano state veramente le note malinconiche di Schumann a farla svenire?
Cosa le avevano ricordato?


Forse era gravemente ammalata!
Alcune donne osavano sospettare che fosse in stato interessante, ma era solo invidia: dovevano infangare colei che le aveva messe in ombra.
La musica riprende, ma non è più come prima.
E? come se si fosse spenta la fiaccola che riscaldava e faceva risplendere tutta la sala che adesso invece è buia e gelida.
Nell?aria era però rimasto il suo profumo, in memoria di quel sogno svanito troppo presto.
Il bello di immaginare storie come questa è che, a differenza di quanti presero parte alla festa, io so perché quella misteriosa donna svenne mentre l?orchestra suonava Traumerei. Però ho promesso che non l?avrei svelato a nessuno. Inoltre ognuno è libero di fantasticare.
Le storie con un finale ben preciso non potranno mai appassionare.


E, allo stesso tempo, mi riempie il cuore di gioia sapere che ognuno, dentro di sé, ha un finale tutto suo che porterà sempre con sé nel suo cuore, come se fosse uno scrigno di cristallo dentro il quale custodirlo.


E ognuno di noi, morendo, porterà nella tomba la propria versione della storia, rendendola unica e speciale come del resto era unica e speciale quel fiocco di neve profumato che, danzando leggiadra, quella notte gelida, sotto quel quarto di luna calante, fece innamorare tutti i presenti




Ma che mi fumavo nel 1997 ?
Allucinogeno più di un fungo...














































<!--



-->

13 commenti:

  1. Mi sono permessa di sbirciare il tuo blog....davvero moolto carino.... ps: io adoro Roma...... ^ ^

    RispondiElimina
  2. diciamo le cose come stanno: ti ha rovinato un'assunzione smodata di Disney. ;-) Il tremendo Zac.

    RispondiElimina
  3. curioso:

    in un contro-commento ad un mio commento sul suo blog General Lee scrive
    Diciamola tutta, tu hai hai 70 anni e lavori ai piani alti della Walt Disney.

    Il tremendo Zac commenta qui sopra
    diciamo le cose come stanno: ti ha rovinato un'assunzione smodata di Disney. ;-)



    inizio a crederci

    Da notare che per scrivere Groovy Pp Princess ho usato proprio il font della Disney!

    RispondiElimina
  4. sono i particolari che ti hanno fregato!Per non parlare di quelle fantasie con Ciccio di nonna Papera. Vabbeh dopo questa defenestratemi. :-) Zac

    RispondiElimina
  5. a Ciccio di nonna Papera ancora non ci sono arrivata...
    ma manca poco
    :-S

    RispondiElimina
  6. ps mia madre è passata mentre aprivo il tuo blog e leggendo "musica indiavolata" temeva leggessi un sito satanico...cherridere

    poseidon

    RispondiElimina
  7. povera Princess...
    confusa con un sito satanico...
    proprio io che sono così angelica...

    cmq

    per il mio blog-title ho preso spunto da un bellissimo film del 1940
    con gli impareggiabili
    judy garland e mickey rooney
    appunto MUSICA INDIAVOLATA
    titolo originale
    STRIKE UP THE BAND
    una commedia musicale prodotta dalla MGM
    regia di busby berkeley
    vinse anche l'oscar come miglior sonoro

    RispondiElimina
  8. Ti sei messa a rileggere il quaderno con le coccinelle!?! Quanti ricordi!!! Claudia

    RispondiElimina
  9. Altro che funghi allucinogeni.. tu testavi nuovi "tagli" per i colombiani!!

    RispondiElimina
  10. Comunque a me la storia ricorda molto Cenerentola..

    RispondiElimina
  11. E' la prima volta che passo...
    mi piace moltissimo il modo in cui hai sottolineato le parole più altisonanti, tipo 'vezzosamente' o 'turbinio di boccoli', 'malore' eccetera...grande! Ironia allo stato puro...
    tornerò sicuramente! miao

    RispondiElimina
  12. Molto post rococò. Comunque io a diciannove anni manco sapevo leggere.

    RispondiElimina
  13. Vedi? Anche i dettagli sulla produzione della commedia musicale del '40, questa è la conferma che nella produzione c'era in parte la mano della Disney nella tua persona; attualmente ottantenne, mi correggo...

    La mia versione della tua storia:
    Solo tu sai com'è andata a finire perché hai seguito la meravigliosa dama dopo il suo malore. Il malore era causato dall'assunzione di droghe sintetiche e per precauzione l'hai seguita in ospedale perché le avevi prese anche tu. Forse non hai notato che i cavalli bianchi che l'hanno portata via avevano una croce rossa stapata sul fianco ed emettevano uno strano e potente verso. Per non parlare di quella "strana" luce azzurra... La prova sta anche nel fatto che vedevi quei vestiti e sentivi quelle musiche dal sapore antico e invece ti trovavi in una discoteca romagnola.

    Complimenti per la creatività e lo stile... Perché non riprendi a scrivere storie come questa? Le pubblichiamo e ci facciamo su qualche soldino, le università italiane non hanno manifestato il consenso che avevo previsto per il cartonato della tua sagoma. Ora ne ho una cinquantina in magazzino e devo recuperare l'investimento...

    RispondiElimina