LESTATE PIù BELLA III
3 storie vere
1)Aleandro
2)Enzo
3)Culo-Culo
Aleandro era il figlio del padrone di casa. Aveva un anno più di Miki ed era un peperino.
Passava pomeriggi interi a torturare Miki che all epoca torturava me!
Un giorno Miki scomparve!
Io e nonna impiegammo tutto un pomeriggio a cercarlo, ma di Miki neanche lombra
eravamo disperate:
Poteva essere annegato,
rapito
perso...
Come ultimo tentativo andammo nella rimessa del padrone di casa. Una specie di magazzino in cui conservava la barca, l occorrente per la pesca e altre cose
e, legato ad una colonna come un salame, trovammo Miki.
Gli chiedemmo spiegazioni, ci raccontò di aver giocato con Aleandro al padrone e allo schiavo!
Era stato legato e lasciato lì tutto il pomeriggio
Aleandro si era scordato di lui
Il bello è che MIKi era tutto contento di aver giocato a questo gioco!
Enzo abitava accanto a me! Era brutto, ciccione e sgraziato!
Enzo aveva il bagno che affacciava sul nostro impiantito.
Ogni volta che faceva la cacca apriva la finestra, mi chiamava, mi assicurava che era solo seduto sul water, ma che non stava facendo niente. Io andavo e lui mi diceva
"Ciao, sono Enzo"
con una voce da cavernicolo!
Quanto rideva nonna, lo imitava, mi spiegava che Enzo sera invaghito di me!
Il nostro rapporto si concluse così!
Con lui che mi diceva "Ciao sono Enzo!" ed io che scappavo schifata il più lontano possibile!
A distanza di 16 anni la voce greve di Enzo mi risuona ancora nelle orecchio
CULO-CULO
Il suo vero nome non l abbiamo mai saputo! avrà avuto 5 anni
Era un acquisto di mio fratello che veniva sempre affascinato dai personaggi più loschi!
Si incontrarono al mare e si presentarono
"Ciao sono Mikele!"
"Ciao sono Culo-culo!"
Miki, che è sempre stato un ingenuo gran credulone, non fece domande.
da quel giorno aveva un nuovo amico Culo-culo
Un giorno Culo-culo al mare non si vide.
Miki pensò bene di andarlo a chiamare a casa!
Andò sotto al suo balcone e iniziò a urlare
Culo culo, culo culo...
Mio padre, che non era a conoscenza di nulla, infastidito dalla volgarità di mio fratello uscì di casa, acciuffò Miki, lo portò a casa e lo sgridò per bene.
Neanche dopo che gli fu spiegata la questione, papà smise di sgridarlo.
Lo sgridò per leccessiva ingenuità!
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